Scuola di Italiano

26.05.2023

L'Associazione gestisce anche la scuola di lingua italiana per stranieri "TOMMASO TUCCI" presso il Centro Giovanni Paolo II e la Scuola di Italiano presso il Centro Caritas di Osimo. Nel corso del 2022 l'attività ha fatto registrare un notevole incremento rispetto al passato, le presenze totali sono state quasi 200, ovvero quasi il doppio rispetto ai 102 del 2021 e quasi il triplo rispetto ai 72 del 2020. Nel dettaglio gli studenti frequentanti sono stati 140 ad Ancona e 57 nella sede di Osimo. Nella tabella seguente è indicato il numero di ore impiegate per il servizio (confrontato col precedente biennio) dai Volontari, dai Dipendenti e dai Giovani in Servizio Civile.

Una storia

Tullia e la scuola di italiano per stranieri come palestra di vita

Tullia ha 30 anni ed è in Caritas da quasi tre anni. Assieme ad altri volontari si occupa con dedizione della Scuola di Italiano per stranieri.

"Sono arrivata qui dopo un momento di sofferenza personale, ci confida. Ho fatto tesoro dei limiti che mi bloccavano in quel periodo e proprio grazie a quei limiti ho trovato il modo mettermi in ascolto dell'altro.

Tullia è arrivata in Caritas grazie al Bando del Servizio Civile Universale.

Quell'anno ero intenzionata a svolgere il Servizio Civile, per regalarmi un anno di crescita personale. Avevo varie possibilità di scelta ma ho optato per il progetto che coniugasse le mie passioni, i miei hobbies, un settore del sociale, la cura delle relazioni, il contatto con le persone. Il progetto della Scuola di Italiano era perfetto perché metteva insieme tutto questo.

È stato un anno spettacolare, intenso, coinvolgente. Mi sono messa in gioco e le mie paure si sono trasformate in opportunità. In Caritas mi sono resa conto che l'integrazione è davvero possibile, che c'è sempre da imparare, anche da chi parte da punti di vista completamente diversi dal proprio. Gli studenti che si sono avvicendati mese dopo mese, implicitamente, me lo hanno fatto notare ogni giorno"!

Dal 2007 la Scuola di Italiano funziona tutti i giorni, anche d'estate, con turni mattutini e pomeridiani; offre diverse tipologie di cicli formativi della durata di 3 mesi ciascuno, con livelli definiti sulla base della difficoltà e degli obiettivi da raggiungere. Esiste il Livello "0" per l'apprendimento di conoscenze di base della lingua italiana e di educazione civica; il Livello "1" per la preparazione al superamento del test A2 (obbligatorio per il permesso di soggiorno); il Livello "2" per la preparazione idonea all'ottenimento del diploma dell'obbligo scolastico. La Caritas fornisce i libri di testo e il materiale per ogni livello d'istruzione. Il servizio è frequentato da molti stranieri, uomini, donne, giovani lavoratori e studenti, provenienti da centinaia di Paesi di tutto il mondo.

"Credo che questa scuola, racconta Tullia, sia una piccola palestra di vita: è formativa per le persone, al di là della didattica. Qui non si verificano le stesse dinamiche della "scuola tradizionale": non si respira un clima competitivo, non c'è ansia da prestazione… qui le persone vengono sostenute e incoraggiate. Spesso le persone che sono in classe si trovano in situazioni complicate e precarie, per questo siamo in collegamento costante con il Centro di Ascolto.

La scuola richiede tanti sforzi; non c'è solo l'ora di lezione da preparare. Per far funzionare bene le cose è necessario che tutti gli ingranaggi siano ben oliati: è importante che tutti i volontari si coordinino continuamente, è fondamentale curare tutti gli aspetti della segreteria, dei registri, delle nuove iscrizioni, dare le informazioni corrette a chi telefona… Sicuramente c'è ancora tanto lavoro da fare! Le richieste di accesso alla nostra scuola sono di gran lunga superiori rispetto agli spazi che abbiamo a disposizione."

È davvero emozionante sentire parlare Tullia che trasmette passione e dedizione. Ci racconta di un episodio molto toccante avvenuto "tra i banchi" della classe.

"Ero in segreteria e stavo organizzando e predisponendo il corso del livello 0 che stava per partire. Mi arriva la chiamata di una signora di Ancona che chiedeva informazioni sulla scuola di Italiano in quanto stava ospitando in casa sua una giovane coppia iraniana appena arrivata in Italia. Erano rimasti solo due posti liberi per completare la classe quindi le ho dato tutte le informazioni. Tramite Google Translate, quando si sono presentati per completare l'iscrizione, mi hanno raccontato di essere fuggiti dal loro Paese e di aver fatto domanda di Protezione Internazionale in Questura, ma di non aver avuto notizie in merito ad un progetto di accoglienza.

I due giovani hanno frequentato il corso, senza fare neanche un giorno di assenza. Non erano solo desiderosi di imparare la lingua; si leggeva nei loro occhi la voglia di essere tranquilli, di ricominciare una nuova vita al sicuro. Poi, dopo due mesi di lezione, non si sono più visti né sentiti. Ho provato subito a contattare la signora che ce li aveva segnalati. Mi ha confermato che non erano più ad Ancona, erano stati collocati in un Progetto di Accoglienza in una città qui vicino. Devo dire che mi sono rasserenata appena saputa la notizia.

Poco prima di Natale mi trovavo per caso proprio nella città in cui la coppia era accolta. Sapendo dove si trovava questa struttura ho deciso di provare a salutarli. Mi sono presentata all'operatrice che era in portineria e ho chiesto se potevo salutare i "miei" studenti. Quando mi hanno visto i due hanno preso la rincorsa e mi hanno abbracciato. È stato un incontro magico. Lei mi ha subito rivelato di essere incinta, le brillavano gli occhi!

CI siamo scambiati i numeri di telefono in modo da tenerci in contatto. Ci siamo mandati gli auguri per Natale e per il nuovo anno. Che incontro meraviglioso!

"Incontro… È proprio questa la parola che caratterizza la mia esperienza in Caritas. L'incontro qui è qualcosa di molto profondo, è fatto di sguardi, parole, sorrisi, piccoli cenni. C'è la voglia di volersi incontrare e, in qualche modo, si incontra anche la parte più profonda di sé stessi".